E’ gratificante trovare conferme di come il Master in “Management, Marketing e Comunicazione della Musica” si avvalga della collaborazione con realtà italiane all’avanguardia nel music business.
Abbiamo detto più volte che il B2B è uno dei settori in crescita, in cui maggiormente si sperimentano modelli di attività e di business, in particolare sul versante del licensing della musica per le molte utilizzazioni definite “secondarie” (es. tutti i tipi di sincronizzazione e sonorizzazione). E’ questo l’ambito in cui opera Beatpick, uno dei partner del Master, ma ora il suo ideatore Davide D’Atri ha alzato la posta con la creazione di Soundreef, nuovo tipo di intermediario fra aventi diritto e utilizzatori.
Soundreef infatti non solo svolge un servizio specializzato di licensing per autori, editori, etichette e content aggregators, mirato soprattutto a far suonare la loro musica all’interno di esercizi pubblici e privati, ma – e qui sta la vera, importante novità - offre loro una alternativa a SIAE e SCF per la raccolta delle royalties generate da tali utilizzi. In altri termini: da un lato ogni tipo di esercente può rivolgersi a Soundreef per ottenere legalmente musica da diffondere nei propri ambienti (non production music ma repertori di artisti selezionati), senza dover passare da SIAE o SCF; dall’altro gli aventi diritto possono scegliere di affidare a Soundreef la gestione della loro musica solo per utilizzi legati alla sonorizzazione, lasciando alle altre collecting societies la raccolta dei compensi generati da tutti gli altri tipi di utilizzo (tv, radio, internet, performance pubbliche, ecc…). I vantaggi? Agli esercenti costa la metà (rispetto all’utilizzo di repertori licenziati da SIAE e SCF), mentre gli aventi diritto aumentano le opportunità di guadagno derivanti da un uso specifico della loro musica. Ai primi Soundreef offre anche altri servizi di supporto, quali collaborazione per la gestione del palinsesto musicale, possibilità di acquistare i canali radio gestiti direttamente dalla compagnia, assistenza legale.
Tornando all’incipit, prima ancora che nascesse Soundreef è stato oggetto di attività laboratoriali e project work all’interno del Master, coordinati proprio da Davide D’Atri. Per saperne di più, oltre al sito, vi rimando al video più sotto.
Con l’occasione rivolgo a tutti un sentito augurio di buone feste.
In accordo su tutto, contro il monopolio siae, per lo sviluppo di nuove idee e per il guadagno degli artisti.
Ma intravedo un rischio cioe' quello di avallare (e uso a ragion veduta questo concetto consapevole che per certi versi la cosa sia inevitabile) una pratica di claustrofobica iperregolamentazione dell'uso dei prodotti intellettuali. non e' che prima o poi dovro' pagare per aver involontariamente sognato una modella vista in uno spot la sera prima?
Posted by: Eugenio Pintori | 12/23/2010 at 01:15 PM
Caro Eugenio,
anzitutto grazie per l’osservazione. A parte l’associazione fra prodotto intellettuale e modella concordo sul fatto che eccessive restrizioni nella circolazione e nell’uso della musica possano portare conseguenze controproducenti per l’intero sistema, in quanto il valore stesso della musica – anche economico - si alimenta nella sua condivisibilità, nel poter essere strumento di comunicazione, di espressione, di relazioni. Tuttavia, nel caso specifico, si parla di diritti già esistenti e riconosciuti, non di una loro estensione o di una maggiorazione dei compensi che ne derivano, anzi l’allargamento della competizione in un settore in cui in Italia è esistito una sorta di monopolio dovrebbe favorire, potenzialmente, costi PIU' BASSI Di QUELLi ATTUALI per determinati utilizzi della musica (NON NUOVI COSTI) e ricavi maggiori per musicisti e altri aventi diritto. D’accordo quindi in linea di principio sulla iperregolamentazione, non mi sembra però questo il caso.
Posted by: Francesco D'Amato | 12/23/2010 at 03:34 PM