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12/23/2010

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In accordo su tutto, contro il monopolio siae, per lo sviluppo di nuove idee e per il guadagno degli artisti.
Ma intravedo un rischio cioe' quello di avallare (e uso a ragion veduta questo concetto consapevole che per certi versi la cosa sia inevitabile) una pratica di claustrofobica iperregolamentazione dell'uso dei prodotti intellettuali. non e' che prima o poi dovro' pagare per aver involontariamente sognato una modella vista in uno spot la sera prima?

Caro Eugenio,
anzitutto grazie per l’osservazione. A parte l’associazione fra prodotto intellettuale e modella concordo sul fatto che eccessive restrizioni nella circolazione e nell’uso della musica possano portare conseguenze controproducenti per l’intero sistema, in quanto il valore stesso della musica – anche economico - si alimenta nella sua condivisibilità, nel poter essere strumento di comunicazione, di espressione, di relazioni. Tuttavia, nel caso specifico, si parla di diritti già esistenti e riconosciuti, non di una loro estensione o di una maggiorazione dei compensi che ne derivano, anzi l’allargamento della competizione in un settore in cui in Italia è esistito una sorta di monopolio dovrebbe favorire, potenzialmente, costi PIU' BASSI Di QUELLi ATTUALI per determinati utilizzi della musica (NON NUOVI COSTI) e ricavi maggiori per musicisti e altri aventi diritto. D’accordo quindi in linea di principio sulla iperregolamentazione, non mi sembra però questo il caso.

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